A rischio un occupato su sei
Due parole che molto spesso stentano ad andare avanti insieme senza collidere, perché una molto spesso nuoce all’altra o così almeno si dice. Si può parlare di innovazione ed occupazione, o meglio si può parlare di crescita dell’occupazione? Dai dati che abbiamo a disposizione sembrerebbe che stiamo perdendo posti di lavoro e probabilmente il processo di conversione in nuove occupazioni non è così nè immediato nè automatico specialmente nell’industria manifatturiera. Allora questa innovazione ci porterà disoccupazione e basta? Non è del tutto vero, anche se i dati dicono che in Italia è a rischio un occupato su sei.
Tecnologia, impossibile farne a meno
Andremo sicuramente verso un processo di automazione che porterà ad un ridimensionamento della forza lavoro, ma nel contempo si apriranno nuove opportunità per figure professionali- legate per esempio alla robotica – che andranno formate. Una parte verrà quindi riassorbita, ma una parte dovrà per forza auto-formarsi verso altre nuove professioni innovative. Nessuna figura professionale è esente dal processo tecnologico evolutivo e questo impone certo un grande sforzo di risorse economico finanziarie da una parte, ma anche mentali ed operative dall’altra. In un mondo dove la tecnologia è padrona non esiste lavoro senza di essa che si voglia o no. Chi ne rimane fuori continua a vivere in un limbo che ha un tempo limitato.
La chiave: la formazione
In particolar modo nella manifattura, nel commercio, nelle attività immobiliari e nell’agricoltura l’automazione cambierà radicalmente il mondo del lavoro, falciando posti . La chiave rimane la formazione. In un paese in cui le nostre aziende caratteristiche del tessuto economico ( quelle con almeno 10 addetti) formano solo per il 60 % i propri addetti contro una media europea del 75% non possiamo che aspettarci meno produttività e meno fatturato e quindi meno competitività. E cosa ancora più eclatante c’è un forte divario nell’accesso alla formazione tra lavoratori ad alta e bassa qualifica.
L’innovazione tecnologica è una gara da vincere, ma prima di tutto bisogna partecipare.
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